Stitichezza mentale...

Non ho mai avuto l'arroganza e la presunzione di essere un'artista nè mi sono mai definita una creativa, al massimo l'hanno fatto gli altri. 

Mi sono sempre e solo limitata a fare quello che mi piace e siccome mi piace quello che faccio, sono anche contenta di mostrarlo e pubblicarlo. Non mi demoralizzo se un mio disegno non piace come non mi esalto se ha successo. 

La differenza sta proprio in questo: a me appaga farli, mi rende felice, mi rilassa e devono piacere a me per prima...questo è il mio unico scopo. 
La maggior parte delle persone, quando vede quello che faccio, affermano: Che pazienza! 

Ma la pazienza non c'entra niente. Il tempo che ci metto a farli non è tempo che impiegherei a fare altro, non è un tempo definito in cui devo fare una cosa, non è tempo perso...è un tempo indefinito in cui faccio una cosa che mi piace, mi rilassa, mi stimola a fare altre cose... 

Non son mai stata brava a vendermi, mi son sempre vista sorpassare da persone senza talento magari, ma con tanta convinzione. Va bene così, io ne faccio più una questione intima. 
Che poi alla fine sono solo una scema che si tiene impegnata, ma mi stupisco sempre di quanto le persone possano essere stitiche di fantasia. 

C'è chi senza copiare non riesce a far niente e non gli viene nemmeno in mente che può modificare quella cosa che sta copiando...perfino i colori copiano uguali, come se non avessero preferenze, come se non avessero possibilità di scelta, come se non avessero fantasia. 

Puoi apprenderne così di tecniche, ma se poi le applichi meccanicamente, quello che ne uscirà saranno COSE ESEGUITE CON QUELLA TECNICA. Magari tecnicamente perfette, ma prive di emozione. 

Io faccio parte di quella categoria che fa di tutto un po'. Non so fare niente di tecnicamente perfetto, ma in tutto quello che faccio ci sono io...approssimativa, annoiata, nevrotica, permalosa, puntigliosa, in preda a crisi cromatiche...ed è questo che mi piace dei miei lavori, il fatto che là dentro posso starci comoda solo io.